oUT nOw!!! oUT lAw!!! ISTIGAZIONE A DELINQUERE

ISTIGAZIONE A DELINQUERE

Il “Pacco” Sicurezza

La scritta “arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi) è la ignobile ipocrisia, che campeggiava e che tuttora campeggia all’entrata dei campi di sterminio nazisti. Molto più che uno spot di propaganda, serviva a dare l’illusione agli ebrei (ma anche agli oppositori, ai “diversi”etc.etc.) di una speranza per potersi salvare dall’inferno del lager, oggi il concetto sottinteso non smette di essere estremamente attuale. Basta vedere le norme che riguardano l’immigrazione, per capire quanto la bestialità nazista sia ancora presente ed eserciti una specifica influenza nella fortezza Europa.
La concezione del lavoro, sacra istituzione su cui si basa l’ inclusione e l’emarginazione nella nostra società non ha ancora smesso di prendersi macabramente gioco sulla pelle degli sventurati, infatti è proprio questo a regolamentare l’ingresso e la permanenza di uno straniero nella UE. Il permesso di soggiorno, pezzo di carta che stabilisce se un uomo è degno di stare in Italia, diventa spartiacque della legalità, distribuito in base ad accordi bilaterali e decreti flussi ministeriali stabilisce il numero e la provenienza dei lavoratori di cui il paese abbisogna, il resto delle migliaia e migliaia di vite umane arrivate nella nazione diventano clandestini.
Stranieri irregolari che vivono nell’incertezza e nella precarietà, grazie al nuovo pacchetto sicurezza diventano essi stessi portatori di uno specifico reato contagioso, che si estende a chiunque voglia offrirgli (a pagamento o meno) un tetto, delle cure, un istruzione o quant’altro…insomma questi nuovi pariah vengono relegati dallo Stato alla condizione di lebbrosi. D’altro canto queste leggi trasformano la popolazione in una massa di delatori circospetti e timorosi dell’altro, miserabili pronti a sopraffarsi per un tozzo di pane, mentre i potenti come sempre banchettano e si spartiscono le ricchezze. Ma la cappa nebbiosa che avvolge la vicenda fa in modo che poco trapeli.
Mentre la naturale indignazione che dovrebbe sorgere di fronte, alla tragedia di un epurazione, diviene indifferenza e disinteresse, dai connotati razzisti, verso provvedimenti che sembrano colpire esclusivamente gli stranieri.
Questo continuo fomentare razzismo e istillare odio tra i meno abbienti è perfettamente voluto e pianificato e rientra nell’ottica di istigare una guerra tra poveri, inoltre di sponda è perfetto per agevolare gli xenofobi, le destre, gli ambienti e i partiti
conservatori, tradizionalisti e agli autoritari in genere. Ma inquadrandolo nella realtà del potere capitalista dove tutto viene considerato merce, e quindi dove il lavoratore è una merce di primaria importanza, serve in modo più sostanzioso all’elite economica che trasversalmente guida il paese.
Le nuove leggi nella pratica quotidiana, sono un arma con cui ricattare e costringere lo straniero alla clandestinità, all’ indigenza, al carcere e alla deportazione. Senza di esse masse di lavoratori irregolari non potrebbero e non vorrebbero essere impiegate con paghe da fame e senza alcuna protezione da infortuni o tutele sociali.

E’ con il pugno di ferro che si guida un regime, deciso dal voto come quello di Hitler o da un golpe come quello di Mussolini. E’ così che i padroni possono uscire totalmente indenni dalla crisi, solo tramite sacrifici…sacrifici umani che placheranno la sete del Leviatano e sopratutto gonfieranno i portafogli a chi dietro “muove i fili” e “spinge i bottoni”.

Il primo articolo della nostra costituzione recita: “L’Italia è una repubblica, fondata sul lavoro”, questo argomento semplice e lapidario come l’effetto di una scure sul capo (suo “merito” è esser riuscito a mettere d’accordo fascisti, comunisti e democristiani) continua ad essere la linea guida della nostra nazione e della sua legislazione.
Ed è proprio seguendo la strada indicata da questo principio, che nei CIE, campi di prigionia per stranieri, rei di aver oltrepassato un confine senza un posto di lavoro , non stonerebbe affatto un bel “Arbeit Macht Frei” a monito e con la speranza che la schiavitù possa salvare dalla triste fine una tragica parodia di uomo al forno.

L’opuscolo, edito dalla neonata Edizioni Straordinarie, è composto da una cinquantina di pagine in formato A5. Il prezzo di una copia è 1,50 euro, sconto del 50% dopo dieci copie, spese di spedizioni escluse.

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