A 6 mesi dal varo del pacchetto sicurezza – Leoni da tastiera

Leoni da tastiera
L’emendamento D’Alia al pacchetto sicurezza è stato abrogato in commissione ad aprile, ma il nuovo decreto Romani si sta facendo strada tra la burocrazia parlamentare. Ancora niente di certo dato il terreno accidentato in cui ci si muove entrando nel campo della regolamentazione d’internet. Non certo uno spazio stretto causato dalle pressioni del popolo del web, pronto a combattere la censura solo in modo parziale e virtuale e non così strenuamente da spaventare il governo. Piuttosto su internet si giocano scenari politici internazionali più complessi, in cui si sfidano super potenze come USA e Cina, inoltre è un argomento con cui spesso si fa pressione su altre nazioni (es. Iran). Insomma un pò troppo anche per il laboratorio repressivo italiano dove certo non si nasconde la voglia di controllare in modo più rigido la rete. Decisivo sembrava il colpo di statuetta (forse) ricevuto dal premier in dicembre e i suoi conseguenti commenti via web, pretesto perfetto per un nuovo avvitamento repressivo. Ma gli autoproclamatisi padroni della nostra vita, sono costretti a fare marcia indietro accontentandosi delle più disparate proposte, per tentare di erodere a piccoli pezzi la relativa immunità che gode internet. Ma per le più accorte e fini menti repressive il virtuale caos d’internet sa essere anche un prezioso alleato che permette un controllo al di sopra delle stesse leggi.
[…] il livello di istruzione della popolazione sta in effetti peggiorando. Ciò che le masse pensano o non pensano incontra la massima indifferenza. A loro puo essere garantita la libertà intellettuale proprio perchè non hanno intelletto.
Uno dei principi che muovono il mondo orwelliano non è poi distante dai principi che sembrano muovere la democrazia reale, che di delega, ignoranza e rassegnazione ha fatto il suo pane quotidiano e come tale, governa anche su una rete che mai, in realtà, ha creato seri problemi al sistema costituito ma che anzi ha molto spesso fornito una finestra sui reali trend sociali. Un luogo dove monitorare, proprio per la sua paventata libertà, i comportamenti anche più nascosti di una popolazione sempre più pronta a condividere anche l’intimità delle sue feci, per mettersi in mostra, nel vuoto pneumatico del palcoscenico informatico.
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